Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/40

Da Wikisource.

d’una signorina per bene 29

quale religioso rispetto le inspirava, quella disgraziata vittima del lavoro!... Perchè succedono quei casi dolorosi?... Perchè non si era ancora trovata la maniera di farli evitare, di impedirli?... Perchè Iddio permetteva che accadessero?...

Il sentimento di superba investigazione fu tosto soffocato nella preghiera.

«Signore!... fate che cessi di soffrire! — sospirò in un singhiozzo represso.

«Signore! chiamatelo in Paradiso con voi!

Levò il capo, colpita da un improvviso lamento, lungo, spasmodico; scattò ritta.

Il malato in un supremo sforzo, si era tirato su a sedere su ’l letto, e guardava nel vuoto con gli occhi sbarrati, vitrei. Aperse le braccia come se le stendesse a qualcuno e mormorò il nome di Teresa. Poi si lasciò andare su ’l guanciale, supino, la bocca aperta, inanimato.

Lucia si sentì vacillare; le girava la testa; nel cervello sentiva un ronzio doloroso; non scerneva più le persone; più non si raccapezzava.

Qualcuno le offerse il braccio, la strascinò via, le fece sorseggiare del cognac.

Sentì salire un groppo a la gola e scoppiò in pianto.