Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/55

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d’una signorina per bene 45

vento! — mormorò la giovine con il fiato mozzo dall’emozione.

E disse che quello era sempre stato il suo desiderio, dopo che le era morto il padre; e che dal giorno che anche il suo povero fratello era andato in Paradiso, essendo libera, s’era prefissa di lavorare giorno e notte a lo scopo di raggranellare i danari necessari per essere accettata come novizia.

«Adesso i denari ci sono!... Cecchino ha pregato per me!... Corro oggi stesso al convento!... Grazie! grazie! grazie!

Baciò ancora le mani di Lucia, accompagnandola fino in fondo al corridoio, a capo della scala.

«Tenetemi informata e ricorrete a me per qualunque cosa! — le ripetè Lucia, salutandola.

E scese le scale con una grande commozione in cuore e nell’anima un vivo senso di gratitudine verso Dio.

«Oh sì! sì!... a monaca! in un convento!... meglio, meglio, poverina! — andava dicendo fra sè. — A curare gli infermi, a servire il Signore nella pietà, dopo tante amarezze, tanto dolore, tanto avvilimento!

Passando dinanzi la chiesuola delle Fate-bene-sorelle, vi entrò.