Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/57

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lo spirito di Lucia da sè medesima, per innalzarlo al di sopra delle cose terrene, nobilitato dal dolore!



«Cara Lena,

Papà può essere contento della festa data in onore delle sue nozze d’argento con la fabbrica.

Fu un vero festone; uno sfoggio di bellezza, di sfarzo, di uomini eminenti; sopra tutto, un godimento generale e completo.

Il giardino, illuminato da lampadine elettriche nascoste fra i rami delle piante, era pittoresco, bellissimo. Le sale addobbate con gusto squisito; il buffet sceltissimo, scintillante di cristalli preziosi e argenteria all’ultima moda.

Zia Marta e le sorelle Zolli, tutte tre in velluto nero, con ornamenti argentei per essere d’accordo con la circostanza, facevano gli onori di casa. E facevano bene; quello è il loro posto. Ricevere, sorridere a tempo, parlare a tempo, inchinarsi, porgere la mano in quel dato modo; sputare complimenti, sentirsene dire, far mostra di pen-