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d’una signorina per bene | 47 |
lo spirito di Lucia da sè medesima, per innalzarlo al di sopra delle cose terrene, nobilitato dal dolore!
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- «Cara Lena,
Papà può essere contento della festa data in onore delle sue nozze d’argento con la fabbrica.
Fu un vero festone; uno sfoggio di bellezza, di sfarzo, di uomini eminenti; sopra tutto, un godimento generale e completo.
Il giardino, illuminato da lampadine elettriche nascoste fra i rami delle piante, era pittoresco, bellissimo. Le sale addobbate con gusto squisito; il buffet sceltissimo, scintillante di cristalli preziosi e argenteria all’ultima moda.
Zia Marta e le sorelle Zolli, tutte tre in velluto nero, con ornamenti argentei per essere d’accordo con la circostanza, facevano gli onori di casa. E facevano bene; quello è il loro posto. Ricevere, sorridere a tempo, parlare a tempo, inchinarsi, porgere la mano in quel dato modo; sputare complimenti, sentirsene dire, far mostra di pen-