Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/61

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d’una signorina per bene 51

Di là io sorpresi spesse volte i suoi occhi chiari e strani, fissi su me con qualche insistenza. Una volta non ritolse lo sguardo mentre io lo guardava; e mi sentii subitamente arrossire. Così serrata nel vestito di gala, ammirata, corteggiata, gli devo aver data una ben meschina idea di me. Questo era il pensiero che mi faceva montare le vampe a la fronte. Non avrei voluto parere vana e fatua a lui, che ha l’aria di essere un uomo superiore, di degnarsi quando deve comportarsi come gli altri!...

Una volta mi sembrò che fosse diretto a invitarmi per un waltzer. Ma il signor Aldo Svarzi fu più pronto di lui ed egli si inchinò dinanzi a una signora che mi sedeva presso. Quel signor Svarzi, mi ha fatto una stizza!... Ero desiderosa di fare almeno qualche giro con lui, per sentire che cosa avrebbe detto; se ricordava il momento passato al letto del povero Cecchino, se voleva sapere della sorella di lui.

Mentre si ballava un minuetto, accaldata e inuggita, io trovai modo di guizzare in giardino e di sedere su una panchina presso la cancellata. La soave musica di Boccherini arrivava a me atte-