Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/63

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d’una signorina per bene 53

tiva gli stessi sentimenti che commuovevano me stessa!

Papà durante tutta la festa, credo non si sia mai ricordato di me.

La bellezza fulgida della vedova signora Rabbi, sai!... la superba bionda altezzosa che tu non potevi soffrire, deve avergli fatto girare il capo.

Fatt’è che egli era tutto per lei e lei tutta per lui solo. Gongolante, orgoglioso, egli la faceva ballare, custodiva il suo ventaglio, era il segretario del suo carnet. Non aveva occhi e attenzioni che per lei, che si lasciava corteggiare con grazia altera, da regina usa agli omaggi, da dea che impone adorazione.

Nel vestito di raso color turchino smorto, scollata fino all’indecenza, le magnifiche braccia nude, scintillante di pietre preziose, con uno strascico da sovrana, la signora Rabbi era bella davvero; per certo la più bella di tutte; la regina della festa, come si suol dire.

Ti ho scritto una letterona che non finisce più. E bada che ho dormito poco. Dalle cinque alle dieci. Ci ho ancora gli occhi imbambolati. Papà e la zia dormono ancora e chi sa quando si alze-