Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/73

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d’una signorina per bene 63

sua anima. Papà, il suo papà, la lasciava!... Oh sì, sì, la lasciava!.. La signora Rabbi era troppo, troppo bella e attraente per non staccare il suo babbo da qualunque altro affetto, da qualunque altra cura!... Già, era da qualche tempo, ch’egli più non aveva per lei, la sua unica figliuola, l’affezione esclusiva, le premure di prima!...

La vera causa del cambiamento, adesso la conosceva. Fra lei e il suo papà era sorta l’alta, altera figura d’una donna ancora giovine e bellissima. La rivide, con il pensiero, come l’aveva veduta la sera del ballo; superba nel vestito di raso di colore turchino pallido, con la scollatura ardita, le braccia completamente nude, scintillante di pietre preziose che le adornavano il collo candido e i capelli d’un biondo caldo, a riflessi metallici.

Il suo papà non l’aveva lasciata un momento durante tutta la festa. Come mai ella non aveva indovinato nulla?... Ora li rivedeva insieme, ballare le quadriglie, recare confusione nella grande chaine nei movimenti a gauche e a droite.

Li rivedeva passeggiare per le sale fra un ballo e l’altro, andare insieme al buffet, sedere sempre vicini.