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d’una signorina per bene 87

gli occhi dell’ingegnere del Pozzo, che pareva spiassero la sua entrata. Senza darsi una ragione di quello che faceva, dimenticando ogni regola di saper vivere, che impone di salutare le signore prima degli uomini, ella si trovò a stendere la mano a l’ingegnere, che gliela serrò in una stretta quasi affettuosa, lui che di solito, non le sfiorava che la punta delle dita.

Quella insolita stretta, commosse così fortemente la fanciulla, che si smarrì e sentì corrersi le lagrime agli occhi.

«La signorina parte domani? — chiese l’ingegnere, con voce un po’ rauca, osando una domanda, strana in lui, sempre così freddamente riguardoso.

Lucia capì ch’egli voleva impedire agli altri di notare il suo turbamento e lo ringraziò dello sguardo.

Aldo Svarzi e gli altri che erano raccolti in salotto, furono tosto in torno a la signorina, con parole di rammarico e di rimprovero. Aveva cuore di scappare prima del tempo!.. di lasciare Milano e gli amici in quella stagione!.. Quella era una cattiveria bella e buona, ecco.

Lucia si sforzava di rispondere a tono; di scherzare. Ma vi riusciva male!