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forcate o ramose, di colore rossastro, annerantesi; gambo solido, eguale o attenuato alla base, del colore del cappello o giallastro, fibrinoso o coperto da piccole squame nel fungo giovane; carne del cappello giallastra e ai lati rosso-quadrello, del gambo pure giallastra e alla base colore rabarbaro, senza odore o sapore speciale; cistidii allungati, 100-130 «15-17 μ.; basidii clavati, 50-55 × 8-10 μ.; spore 16-18 × 6-7 μ.

Nasce dovunque, ma a preferenza nelle pinete, sparso qua e là senza ordine speciale, dall’agosto al novembre.

È specie mangereccia e di buon gusto. La carne, benché un po’ fibrosa nel gambo, è tenera e presto cotta. Non si può confondere con qualità venefiche. Anche le altre specie del genere Gomphidius, come il Gomph. glutinosus, Gomph. roseus e Gomph. maculatus sono innocue, ma non raccomandabili perchè troppo coperte di glutine, il quale riesce indigesto.

Spiegazione delle figure: a-c Fungo in vario grad o di sviluppo, d Individuo sezionato verticalmente, e Cistidii. f Basidii. g Spore.

Famiglia delle Poliporacee


Genere Boletus.

Funghi carnosi, muniti di cappello e gambo, con anello o senza, ma non volvati; imenio, cioè la parte inferiore del cappello, formato da uno strato di tubetti saldati insieme, facilmente staccabile dalla carne del cappello; bocche dei tubetti, che si chiamano pori, rotonde o angolate; spore giallognole, per lo più a forma di mandorla allungata e liscie; raramente globose o ovate e con episporio granuloso o aculeato.

Boletus luteus Linn. — Tav. LXXXV.

Ital. Boleto giallo. Volg. Fong delle caure, B risa falsa. Franc. Cèpe jaune. Ted. Butterpilz.

Ha cappello da emisferico piano-convesso, da prima coperto di un glutine fosco-cioccolata o violaceo-scuro, poi giallastro più meno carico a seconda dell’età o dei tempo umido o asciutto;