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cioè della parte vegetativa, che si nasconde sotto terra o nel corpo organico su cui il fungo vegeta, la quale si chiama Micelio, e della parte riproduttiva, che è visibile esteriormente, ad eccezione delle Tuberacee, e che costituisce il fungo propriamente detto, che si chiama il Ricettacolo.

Del Micelio

I nostri buoni antenati favoleggiarono anche sopra l’origine dei funghi, come di tutte le cose naturali, ma ora ognuno che abbia un po’ di coltura sa che i funghi hanno origine dal seme che essi stessi poi riproducono. Questo seme piccolissimo, da non potersi vedere che al microscopio sotto forte ingrandimento, si chiama con termine tecnico spora. Essa cade dal fungo sulla terra o sovra i corpi che servono a nutrirlo, come radici e tronchi di alberi, steli di erbe ecc., ed ivi, quando le condizioni atmosferiche sono favorevoli, germina e produce il micelio, il quale a completo sviluppo si presenta o sotto forma di una reticolazione di filamenti bianchi e bambagiosi che involgono la terra, o sotto forma di una membrana bianca che si introduce tra la corteccia degli alberi, o anche sotto forma di un corpo solido, rotondo, della grandezza d’un grano o di un tubero, vegetante sotto terra o sui vegetali in decomposizione. Il micelio presso i funghi equivale alle radici presso le altre piante; esso produce il ricettacolo o fungo propriamente detto.

Del Ricettacolo.

Dicesi ricettacolo quella parte del fungo che contiene gli organi della riproduzione. Esso varia significativamente nella forma.

Nelle Agaricacee (vedi Tav. I.) si genera da filamenti del micelio sotto forma di gemma o sovente di uovo (Tav. I, fig. 1) e crescendo a perfetto sviluppo presenta le seguenti parti: cappello, lamelle, gambo, anello e volva.

Il cappello è la parte superiore del fungo, ha forma orbicolare disposta ad ombrello (Tav. I, fig. 3, a) ed è munito inferiormente di fogliette o lamine che lo vestono a guisa di raggi, le quali si chiamano lamelle (Tav. I, fig. 3-4 b). Queste costituiscono il così detto Imenio o membrana contenente gli organi della riproduzione. Per poter osservare cotesti organi conviene fare dei tagli