Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
I V (p «A fa hi m & M
- k
ri k ni 'k ì ilt tt u t• f '/*
< N fr Ignoranza. 25" difficile , rifpofe, il con slejfo. £/, un altro fauio dìffe%chc q»tfta era. l’ultima cofani) *faceua l'huomo in quefto mondo.E tutto ciò nafceperche alcuni credono - quello,che veramente non fanno.E moL ti slimano d’efferpur giunti a quelle feien• , dalle quali fono affai lontani:fi che abbacinati , & accecati dall'amorproprio ,fi fi? uft ano deli utile ignoranza-) e vefono la danno fa arroganza; oltre à ciò alcuni altri penfano d’ejferefenza alcu difetto,ondefóto attendono a confiderar i difetti altrui, e niente curano di conofcer le proprie • fettioni. Per lo che difife un Filofofo, che ih uomo, ilquaie un folle cito viandante > chefmprc c amina,e non mai fi ferma* finche non giunge alla morte,porta due bifide* ci e funa innanzi al petto, e i altra dopale fpalli'dn quella mette tutti i difetti del com pagri 0> (fin quefta ripone leproprie - fettioni : volendo perciò pale far quelfauio* che gli h uomini fi dilettano di veder filo ali altrui errori> & aframente, li biaftmano ; e pofeia non conofcono i propri falli cerne loro c ottiene diligentemente gli correggono* U che è Plauto l Ondawpt» che l'hsomo mcdageml - mente cono jet fe flejje* Efopo.e fu* detto . Digitalizzato da Googte