Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VII.djvu/204

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di scriver l’Istoria. Ciò non ostante io rifletto, che gli Annali de’ tempi antichi e moderni possono somministrar molti ricchi ed interessanti soggetti; che io tuttavia ho della salute e del comodo; che mediante l’uso di scrivere deesi acquistare qualche facilità e perizia, e che nell’ardente investigazione della verità e delle cognizioni, non mi sono accorto d’alcuna decadenza. Per uno spirito attivo è più penosa l’indolenza che la fatica; le ricerche però di gusto e di curiosità occuperanno e divertiranno i primi mesi della mia libertà. Queste tentazioni mi hanno qualche volta deviato dal rigoroso dovere anche d’una piacevole e volontaria impresa: ma ora il mio tempo sarà tutto a mia disposizione, e nell’uso o abuso, che farò dell’indipendenza, io non temerò più i rimproveri nè di me stesso, nè de’ miei amici. Io giustamente pretendo un anno di Giubbileo: presto passeranno la prossima state, e l’inverno seguente; e la sola esperienza potrà decidere, se io preferirò la libertà e variabilità di studiare, al disegno ed alla composizione d’un’opera regolare, che anima la quotidiana applicazione dell’Autore nel tempo che la ristringe a certi confini. Possono influire sulla mia scelta il capriccio ed il caso; ma tale è la destrezza dell’amor proprio che sempre saprà applaudire all’attiva mia industria, od al filosofico mio riposo.

Downing-street.

Primo Maggio 1788.


P. S. Prenderò qui l’occasione di far due osservazioni quanto all’uso delle parole, che io finora non ho sufficientemente avvertito: 1. Ogni volta che io