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di Clodoveo; e quantunque non potesse assistere il suo temerario ed infelice congiunto, il re de’ Visigoti, salvò i residui della sua famiglia e del suo Popolo e represse i Franchi in mezzo alla vittoriosa loro carriera. Io non voglio prolungare o ripetere1 la narrazione di questi militari avvenimenti, che sono i meno interessanti del regno di Teodorico; e mi contenterò d’aggiungere, ch’ei protesse gli Alemanni2; che severamente gastigò un’incursione de’ Borgognoni, e che la conquista ch’ei fece d’Arles e di Marsiglia, gli aprì una libera comunicazione co’ Visigoti, che lo rispettavano tanto come loro nazional protettore, quanto come tutore del piccolo figlio di Alarico, suo nipote. Con questo rispettabil carattere il Re d’Italia rinnovò la Prefettura Pretoriana delle Gallie, riformò alcuni abusi nel Governo civile della Spagna, ed accettò l’annuo tributo, e l’apparente sommissione del militar Governatore di quella, che saviamente ricusò d’affidare la sua persona al palazzo di Ravenna3. La sovranità Gotica s’era stabilita dalla Sicilia fino al Danubio, da Sirmio o Belgrado fino al Mare Atlantico; ed i Greci stessi hanno confessato, che Teodo-

  1. Vedi Cap. XXXVIII.
  2. Ennodio (p. 1610), e Cassiodoro in nome del Re (Var. II 41) fanno menzione della sua salutar protezione degli Alemanni.
  3. Si espongono i fatti de’ Goti nella Gallia e nella Spagna con qualche oscurità da Cassiodoro (Var. III 32, 38, 41, 43, 44. V 39), da Giornandes (cap. 58 pag. 698, 699) e da Procopio (Goth. l. 1 c. 12). Io non voglio nè discutere, nè conciliare fra loro i lunghi e contraddittori argomenti dell’Abbate Dubos, e del Conte di Buat sopra le guerre della Borgogna.