Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VII.djvu/261

Da Wikisource.

dell'impero romano cap. xxxix. 255

Divina vendetta fu gettata nel vulcano di Lipari, una delle infiammate bocche del Mondo infernale1.


CAPITOLO XL.

Innalzamento di Giustino il Vecchio. Regno di Giustiniano. I. L'Imperatrice Teodora. II. Fazioni del Circo e sedizioni di Costantinopoli. III. Commercio e Manifatture di seta. IV. Finanze e Tributi. V. Edifizi di Giustiniano. Chiesa di S. Sofia. Fortificazione e Frontiere dell'Impero d'Oriente. Abolizione delle scuole d'Atene e del Consolato di Roma.

[A. 482-483] L’Imperator Giustiniano era nato2 presso le rovine di Sardica (ch’è la moderna Sofia) d’una oscura stirpe3 di Barbari4, che abitavano un inculto e

  1. Teodorico medesimo, o piuttosto Cassiodoro, aveva descritto in tragiche frasi i Vulcani di Lipari (Cluver. Sicilia p. 406, 410), e del Vesuvio (IV 50).
  2. S’incontra qualche difficoltà nella data della sua nascita (Ludewig. in vita Justiniani p. 125), ma non ve n’è alcuna rispetto al luogo, che fu nel Distretto di Bederiana il villaggio Tauresio, ch’egli di poi decorò col suo nome e splendore (Danville Hist. de l’Acad. sc. Tom. XXXI p. 287, 292).
  3. I nomi di questi contadini Dardani son Gotici, e quasi Inglesi: Giustiniano è una traduzione d’Uprauda (upright, giusto); suo padre Sabazio (che nel linguaggio Greco barbaro significa stipes) nel suo villaggio si chiamava Istock (Stock, Stipite); sua madre Bigleniza fu convertita in Vigilantia.
  4. Il Ludewig (p. 127, 135) tenta di giustificare il no-