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310 storia della decadenza

ch’è la legittima misura de’ pubblici e privati pagamenti. V. La vasta giurisdizione che richiedevano i Finanzieri per eseguire i loro impegni, si poteva porre in un aspetto odioso, come se avessero questi comprato dall’Imperatore le vite ed i beni de’ loro concittadini; e si contrattava nel Palazzo una vendita più diretta degli onori, e degli ufizi con la permissione, o almeno con la connivenza di Giustiniano, e di Teodora. Si trascuravano i diritti del merito, ed anche quelli del favore; ed era quasi ragionevole il credere che l’audace avventuriere, che aveva intrapreso la negoziazione d’una Magistratura, sapesse trovare una ricca compensazione per l’infamia, la fatica, il pericolo, i debiti che avea contratto, ed il gravoso interesse che ne pagava. Un sentimento della vergogna e del danno che proveniva da una condotta così venale, finalmente svegliò la sonnolenta virtù di Giustiniano; e tentò, per mezzo della sanzione de’ giuramenti1 e delle pene, di salvare l’integrità del suo Governo; ma in capo ad un anno di spergiuro fu sospeso il rigoroso suo Editto, e la corruzione licen-

    oro, invece di 210 folli, o sia once di rame, ne diede solamente 180. Una sproporzione del valore della moneta sotto il prezzo comune, doveva tosto produrre una scarsità nella moneta bassa. In Inghilterra dodici soldi in moneta di rame non si venderebbero più di sette soldi (Smith Ricerche sulla ricchezza delle Nazioni Vol. I p. 49). Quanto alla moneta d’oro di Giustiniano Vedi Evagrio L. IV c. 30.

  1. Il giuramento è concepito ne’ termini più formidabili (Novell. VIII Tit. 3). I trasgressori usano contro di se medesimi queste imprecazioni; quidquid habent telorum armamentaria Coeli, a partecipare l’infamia di Giuda, la lebbra di Giezi, il tremor di Caino ec. oltre tutte le pene temporali.