Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VIII.djvu/311

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dell'impero romano cap. xlv. 307

i plausi degli uomini sono ben presto rivolti al sole che nasce.

[A. D. 582] L’Imperatore Maurizio traeva la sua origine da Roma antica1, ma gl’immediati suoi genitori erano stanziati ad Arabisso, nella Cappadocia, e la singolare loro felicità li serbò in vita a vedere ed averla comune la fortuna dell’augusto lor figlio. La giovinezza di Maurizio era scorsa nella professione della milizia; Tiberio lo promosse al comando di una nuova e favorita legione di dodicimila confederati; si segnalarono il suo valore e la sua condotta nella guerra Persiana; ed egli tornò a Costantinopoli ad accettare come giusta ricompensa, l’eredità dell’Impero. Maurizio salì al trono nella matura età di quarantatre anni; ed egli regnò venti anni sopra l’Oriente e sopra se stesso2; cacciando fuor dal suo animo la selvaggia democrazia delle passioni, e fondando (secondo l’arguto parlare di Evagrio) una perfetta aristocrazia della ragione e della virtù. Può insorgere qualche sospetto contro la testimonianza di un suddito, benchè protesti che la secreta sua lode mai non giungerà all’orec-

  1. È singolare che Paolo (l. III c. 15) lo distingue come il primo fra gli Imperatori greci, primus ex graecorum genere in imperio constitutus. È vero che i suoi immediati predecessori erano nati nelle province latine d’Europa: e nel testo di Paolo bisogna forse leggere in Graecorum imperio; ciò che applicherebbe l’espressione all’impero anzi che al Principe.
  2. Sul carattere e regno di Maurizio vedi il quinto e sesto libro d’Evagrio, e specialmente il libro VI c. 1, gli otto libri della prolissa ed ampollosa istoria di Teofilatto Simocatta, Teofane (p. 213 ec.), Zonara (t. II l. XIV p. 73), Cedreno (p. 394).