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dell'impero romano cap. xlv. | 329 |
mente che la virtù degli Apostoli risiedeva con vivente energia nel petto de’ lor successori; e la cattedra di san Pietro1 era occupata, nel regno di Maurizio, dal primo e più grande Pontefice del nome di Gregorio. Il suo avo Felice era stato Papa egli pure, e come i vescovi erano già vincolati dalla legge del celibato, conviene che la morte della sua moglie avesse preceduto la sua consacrazione. I genitori di Gregorio, Silvia e Gordiano erano de’ più notabili tra le famiglie del Senato, ed i più devoti che vantasse la Chiesa di Roma. Tra le sue parenti, si annoveravano delle sante e delle vergini; e la sua effigie, unitamente a quella di suo padre e di sua madre si vedeva espressa, quasi trent’anni dopo, in un ritratto di famiglia, ch’egli donò al monastero di S. Andrea2. Il disegno e il colorito di que-
- ↑ Oltre alle epistole di S. Gregorio classificate da Dupin (Bibl. eccles. t. V p. 103-126), abbiamo tre vite di questo Papa. Le due prime furono scritte nell’ottavo e nono secolo (De triplici vita S. Gregor. Prefazione del 4. volume dell’ediz. dei Benedettini) dai Diaconi Paolo (p. 1-18) o Giovanni (p. 19-188); esse contengono molte testimonianze originali ma dubbie. La terza vita è un lungo o fastidioso epilogo degli editori Benedettini (p. 199-305). Gli Annali del Baronio somministrano una Storia copiosa ma parziale. Il buon senso di Fleury (Hist. eccles. t. VIII) corregge i pregiudizj papali di questo scrittore, e Pagi e Muratori hanno rettificato le sue date.
- ↑ Il Diacono Giovanni parla di questo ritratto che avea
Baronio, i pii lettori potranno conoscere quali particelle delle catene di S. Paolo amalgamate con oro e fabbricate sotto forma di chiavi o di croci venissero disseminate nella Brettagna, la Gallia, la Spagna, a Costantinopoli ed in Egitto. Il fabbro pontificio che adoperò la lima dovè per certo aver contezza de’ miracoli che avea il potere di fare o d’impedire; il che, a spese della veracità di S. Gregorio, deve scemare l’idea della sua superstizione.