Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano X.djvu/457

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dell'impero romano cap. liii. 451

essi soli. Ugone re di Francia discendeva in linea retta da Carlomagno1, e sua figlia Berta aveva ereditato le prerogative della famiglia e della nazione. A poco a poco la voce della verità e quella della malevolenza vennero scoprendo la frode, o l’errore della Corte imperiale: invece del reame di Francia, i possedimenti di Ugone si restrinsero alla semplice contea d’Arles: ma tutti eran d’accordo nel dire, che giovandosi delle turbolenze di quel tempo, usurpata avesse la sovranità della Provenza, e invaso il regno di Italia. Suo padre non era che un semplice gentiluomo, e se Berta era del sangue dei Carlovingi, il bastardismo e la libidine aveano lordato ogni grado di quella stirpe. Ugone aveva avuta per suocera la famosa Valdrade, che fu concubina piuttosto che moglie di Lotario II, e che con quest’adulterio, col divorzio e colle seconde nozze avea provocato sopra di sè i fulmini del Vaticano. Sua madre, che nomavasi la gran Berta, fu successivamente sposa del conte d’Arles e del Marchese di Toscana; colle sue galanterie scandalezzò l’Italia e la Francia, e sino al suo sessantesim’anno i drudi, che ella ebbe di tutte le classi, furono zelanti istrumenti della sua ambizione. Imitò il re d’Italia l’incontinenza della madre e della suocera, e a tre delle sue concubine favorite si diedero i nomi classici di Venere, di Giunone e di Semele2.

  1. Costantino Porfirogeneta (De administ. imperii, c. 26) dà la genealogia e la vita dell’inclito re Ugone περιβλπτου ρεγος Ουγονως. Se ne avranno idee più esatte nella critica del Pagi, negli annali del Muratori e nel compendio di Saint-Marc, A. D. 925-946.
  2. Luitprando dopo avere parlato delle tre Dee, aggiugne et quoniam non rex solus iis abutebatur, earum nati ex