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266 storia della decadenza

Santa Città, e delle sue pertenenze fu commesso all’Emiro Ortok, Capo di una tribù di Turcomanni. I figli di questo, scacciati indi dalla Palestina, diedero origine a due dinastie che sulle frontiere dell’Armenia, e della Sorìa ebbero regno1. I Cristiani dell’Oriente, e i pellegrini della Chiesa latina, gemettero su di una politica vicissitudine che sostituì per essi all’amministrazione regolare, e all’antica amistà de’ Califfi, il ferreo giogo degli stranieri del Settentrione2. La Corte e l’esercito del Sultano sotto alcuni aspetti, le arti e i costumi della Persia offerivano; ma la maggior parte de’ Turchi, e soprattutto le tribù pastorali, la ferocità delle popolazioni del deserto serbavano. Da Nicea a Gerusalemme le contrade occidentali dell’Asia, fatte eransi teatro di guerre straniere, o intestine; nè l’indole, o lo stato de’ pastori della Palestina, che usavano un’autorità precaria sopra una malcontenta frontiera, davano alle medesime il tempo di aspettare i tardi vantaggi della libertà del commercio e della tolleranza religiosa. I pellegrini che, dopo superati innumerevoli

    suppone che un generale Carizmio l’abbia sottomessa al Califfo di Bagdad, nell’anno dell’E. 463, di Gesù Cristo 1070. Queste date tanto lontano mal si accordano colla storia generale dell’Asia, e son ben certo che nell’anno di Gesù Cristo 1064 il regnum Babylonicum (del Cairo) trovavasi tuttavia nella Palestina (Baronius, A. D. 1064, n. 56).

  1. De Guignes, Histoire des Huns, t. I, p. 249-252.
  2. Guglielmo di Tiro (l. I, c. 8, p. 634) si dà molta briga nell’ingrandire i mali che i Cristiani soffrivano. I Turchi pretendeano un aureus da ciascun pellegrino. Il caphar de’ Franchi è oggidì di quattordici dollari, nè di tal volontaria tassa l’Europa lamentasi.