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398 storia della decadenza

accolse favorevolmente gli Ambasciatori, rimandandoli con molti donativi e lusinghevoli promesse: ma vittima della gelosia del fratello Sovrano di Amasia, Isa perdè le province e la vita. La conclusione della querela stata fra questi due fratelli, diede luogo ad osservare con pia allusione, che la legge di Mosè e di Gesù, Isa e Musa era stata abolita dall’autorità suprema di Maometto.  [A. D. 1403-1410] 3. Solimano (altro fratello) non vien posto nel novero degl’Imperatori turchi; cionnullameno arrestò i progressi de’ Mongulli, e dopo la loro ritirata, unì per alcuni istanti i troni di Andrinopoli e di Bursa. Coraggioso, solerte e fortunato in guerra, univa la clemenza alla intrepidezza; ma lasciatosi dominare dalla presunzione, e corrompere dalla intemperanza e dall’ozio, allentò la disciplina in un governo, ove, se il suddito non trema, fa tremare il Sovrano. Si inimicò i Capi dell’esercito e della legge co’ suoi sregolamenti, e soprattutto coll’ubbriachezza, divenutagli abituale; vizio turpe in ogni uomo, più in un Sovrano; doppiamente odievole in un discepolo di Maometto. Il fratello di lui Musa, sorprese Andrinopoli mentre il Principe avvinazzato stava immerso nel sonno; e datosi questo alla fuga, non fu difficile all’altro il raggiugnerlo sulla strada di Bisanzo, ove lo fece morire entro un bagno. Sette anni e dieci mesi durato erane il regno.  [A. D. 1410] 4. Ma Musa, possessore di una picciola parte della Natolia, vile apparve agli occhi de’ sudditi sin d’allora che accettò dai Mongulli, l’investitura di questo regno; oltrechè le sue timide soldatesche e un erario estenuato, non gli bastavano a respingere i veterani cui comandava il Sovrano della Romania. Egli abbandonò, travestito, il palagio di Bursa, e