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libro primo - capitolo settimo 185


umana, sí nell’armonia prestabilita fra gli spiriti creati nei vari momenti della vita cosmica, onde una moltitudine svariatissima d’individui concorre liberamente ad un fine unico. Laonde come nelle rivoluzioni spontanee e veramente legittime tutto un popolo si accorda e opera come un sol uomo, cosí nelle riforme mature e opportune egli consente unanime al pensiero del legislatore. Se questo consenso non si può avere, ciò fa segno che l’innovazione è precoce e che la ragione pubblica non è ancor giunta a quel grado di coltura che si richiede a gustarla e cavarne profitto. In tal caso il savio dee attendere, contentandosi di preparare e affrettare colle persuasioni il punto desiderato. Ma i democratici sono impazienti d’indugio e rovinano le migliori cause con la furia, come se l’arbitrio umano potesse supplire alla ragione ed al tempo. Questa erronea fiducia di poter vincere gli ostacoli naturali colla forza e l’ostinazione alberga eziandio ne’ conservatori; se non che questi adoperano le dittature e le rivoluzioni a ritroso, non giá mirando a preoccupar l’avvenire come gli altri, ma a rifare il passato e a risuscitare le instituzioni spente o a mantenere in piede quelle che si sfasciano per la vecchiezza. Benché questo errore non si attenga al tema del presente capitolo, ne farò un breve cenno, poiché la connessione delle idee mi c’invita.

I ristauri sono rivoluzioni che riguardano indietro e che non sortiscono miglior esito delle altre, eccetto quando nascono dalla virtú propria degl’instituti che si rimettono. Il che torna a dire che ogni forza, come autonoma, può solo essere restitutrice di se medesima; tanto che, a parlare propriamente, ella può risorgere ma non essere risuscitata. L’arte umana può bensí aiutare le instaurazioni ma non mica operarle; come i cibi nutrono l’uomo sano in quanto ne aiutano lo sviluppo organico anzi che lo rintegrino1, e come i farmachi cooperano alla guarigione dell’infermo, la quale ha origine principalmente dalla vitalitá intrinseca e dalla forza riparatrice della natura.

  1. La nutrizione è una generazione continua, come la conservazione è una continuata creazione.