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libro primo - capitolo decimo 333


nazione1. La libertá e l’autonomia nacquero in Piemonte ad un parto e furono effetto del moto nazionale. Se i municipali avessero avuto fior di prudenza, si sarebbero accorti che elle non possono durare se non per opera del principio che le ha prodotte, e quindi avrebbero atteso a compiere ed assodare la nazionalitá italica. Ma in vece essi posero ogni studio a lasciarla perire: attraversarono con mille ostacoli e resero finalmente impossibile la guerra, l’unione, la lega, credendosi di toccare il cielo col dito perché il Piemonte era libero e avea lo statuto, quasi che gli statuti bastino alla libertá dei popoli che vivono a discrezione d’altri e abbisognano di patrocinio.

Ora anche i piú ciechi cominciano a conoscere i frutti di tal politica. Che cos’è infatti lo statuto subalpino? Un ordine che dipende dal beneplacito dell’Austria e dalla protezione dell’Inghilterra. Il Piemonte è libero perché i potentati gli permettono di essere: egli gode quella libertá che hanno gli allievi di un collegio nelle ore di ricreazione. Certo questo privilegio è meglio che niente, ma basta forse alla dignitá e alla felicitá di uno Stato? Che libertá è questa onde sei meno sicuro che i braccianti del loro salario, né puoi prometterti con certezza di conservarla sino a domani? Non perciò io biasimo l’Azeglio di aver cercato l’appoggio della Gran Bretagna; anzi è da lodare, dappoiché il Piemonte perdette a causa dei municipali le occasioni che aveva di assicurarsi da se medesimo. Ma il patrocinio inglese non è bastevole perché incerto, potendo venir meno per una semplice mutazion di governo nella nazion che lo porge, e perché piú forti di questa sono coloro che lo contrastano. Quando in Londra per un istante pervenne al potere la fazione men liberale, giá l’Austria si allestiva a ripassare il Ticino; il che mostra quanto sia fondato il credere che il favore non dipenda dalla qualitá dei ministri. Né osta che gli aristocratici sieno impegnati e

  1. «L’indépendance absolue d’un État de deuxième ou de troisième ordre est urte chimère. Il y a indépendance politique, mais il y a influence, parce qu’ il en est des États camme des hommes en société: ceux qui sont puissants exercent toujours une certaine influence sur ceux qui ne le soni point». Rossi, Cours d’économie politique, Paris, 1851, t. iii, pp. 9, 10.