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206 del rinnovamento civile d’italia


potenti. Or che diremo di coloro i quali vorrebbero tornare indietro e moltiplicare gli scismi in vece di scemarli? e non solo dividere Sicilia da Napoli, ma Venezia da Milano, Genova dal Piemonte, Bologna da Roma, e via discorrendo? Diremo che costoro s’intendono di politica quanto i ciechi di prospettiva, e che l’affaticarsi a farli ricredere sarebbe uno spendere il tempo e l’opera inutilmente.

Riepilogando le cose discorse, si raccoglie che la differenza sommaria del Rinnovamento dal Risorgimento verserá nella varia contemperazione dell’ufficio dialettico. La dialettica discorre per due momenti, il conflitto e l’armonia, il primo dei quali importa la distruzione quando s’incontrano elementi ribelli all’accordo. Il Risorgimento non tolse di mezzo che il gesuitismo, come instituto incorreggibile, nemico implacabile alla civiltá, corruttore della morale e della religione, fidecommissario perpetuo degli spiriti rancidi dei bassi tempi. Serbò le altre instituzioni e attese solo a riformarle: fu affatto conciliativo, né avrebbe potuto fare altrimenti, perché, non trovando estrinseco appoggio, anzi avendo molti nemici che tendevano a ristringerlo o ad allargarlo soverchiamente, uopo era che si avvalorasse col concorso interiore di tutte le forze patrie. Questa unanimitá e concorrenza di ordini, di uomini e di classi, siccome non potrá ottenersi nel Rinnovamento per le ragioni accennate, cosí sará meno necessaria, perché al difetto di un pieno consenso dentro suppliranno gl’influssi di fuori. Siccome nei monumenti ciclopici i bozzi piramidali combaciando insieme si sostengono a vicenda, cosí i vari Stati di Europa entrando insieme o a poco intervallo in uno stato conforme, ciascuno di essi dará agli altri e ne riceverá un morale aiuto non piccolo (anche senz’azione diretta ed esterna) per operarlo e per mantenerlo. Verso i moti universali le resistenze particolari, ancorché grandi, tornano vane, come i filoni dei fiumi che sboccano in mare sono vinti dalle correnti oceaniche. Un non so che di simile per addietro si vide in Europa, quando i comuni si emancepparono, ché l’andazzo generale superò gli ostacoli parziali eziandio piú gagliardi. Il Rinnovamento pertanto non potrá sottrarsi alla necessitá di demolire prima di edificare,