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220 del rinnovamento civile d’italia


senza il quale non può sortire realtá né efficacia. Ogni instituto pertanto che tenda a opprimere gl’ingegni, le nazionalitá, le plebi, è mortifero: se ne inceppa il libero esplicamento, è nocivo. Nell’idea di nazione si assommano le due altre, poiché la plebe è, come dire, la compage muscolare e il corpo, l’ingegno è il nervo e il capo di essa. L’unitá della nazione si fonda in quella del popolo, e il popolo si compone di due sole classi, cioè di borghesia e di plebe, di un ceto colto e redento e di un altro ceto che aspetta ed invoca coltura e redenzione. Non parlo del patriziato, il quale fuori dell’ Inghilterra è morto come ordine civile e, del pari che il chiericato, non può aver vita che fuso nel medio ceto. Il Rinnovamento europeo, risuscitando le nazioni, dovrá ad un tempo operare il maritaggio de’ plebei e de’ borghesi, in guisa che quelli salgano e non questi scendano; onde ne risulti l’unitá del popolo, il quale piglierá dagli uni le forze materiali e affettive, dagli altri le industriose e le intellettive. A queste condizioni supreme dovranno adattarsi i governi futuri, qualunque ne sieno gli accidenti. Errano però coloro che costituiscono la polizia in modo da perpetuare il divorzio delle due classi, sia che la vogliano rendere schiettamente borghese o interamente plebea. Alla prima di tali fazioni appartengono sottosopra tutti i conservatori liberali di Europa dal quindici ai di nostri. Tali furono in particolare alcuni di coloro che promossero in Piemonte il generoso ma infelice tentativo del ventuno, e molti di quelli che guastarono nel quarantotto il Risorgimento non avvenuto per opera loro. I municipali odierni sono il polso di questa setta, e alcuni di loro sotto l’ombra dell’oligarchia curiale e borghese sperano di salvare in parte il monopolio patrizio. L’ultima e la penultima delle rivoluzioni francesi chiarirono la vanitá di cotali sforzi e annunziano qual sia per essere il successo di chi imita in Italia i conservatori di oltremonte. L’altra fazione è quella dei puritani, i quali, tendendo a scomunare la borghesia e dando tutto alla plebe, nocciono non meno a questa, essendo essa la materia di cui il pensiero è la forma. Non occorre aggiungere che costoro, secondo l’uso dei demagoghi, investendo la plebe di signoria assoluta, pensano solamente a coronare e mitriar se medesimi.