Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/177

Da Wikisource.

che tenta invano di vincerlo; ché abbattuto risorge ed è oppresso ma non domato. Oh quanto vari e angosciosi pensieri dovettero travagliare quell’anima! quante dolci speranze deluse! quanti sogni beati seguiti dal disinganno ! Le immagini lo rappresentano con volto austero, in cui la tristezza si mesce all’ indegnazione. Appena uscito di adolescenza, egli è costretto a convenire in giudizio i tutori ingordi che gli tolgono il suo, né gli succede di salvarne che una piccola parte. Il popolaccio accoglie coi fischi i primi saggi della sua facondia: tuttavia, incorato da pochi amici che presentono la sua grandezza, egli imprende a combattere i difetti della propria natura e dopo lunga pugna gli riesce di trionfarli» (»). Le prove difficili e straordinarie di questo tirocinio sarebbero incredibili se i successi non ne fossero ancora piú maravigliosi, pei quali Demostene sali tant’alto che il suo nome si confonde con quello della Grecia libera e dell’eloquenza. Imperocché, «emulando Pericle, studiando Tucidide, ascoltando Platone, rotando gli entimemi a guisa di folgori, temprandogli con forti, spessi, attorti numeri, colorandogli di figure acri, veementi, irritando gli affetti, conturbando gli animi e, dopo aver tutta l’arte adoperato, nascondendola si, che non arte ma essa la natura rassembri; a tal venne che la sola eloquenza sua fece fronte agli eserciti, alla falange, alla scienza della guerra, alla maestria delle armi, alla potenza, alla astuzia, alle fraudi e, che è piú, all’oro del padre d’Alessandro» ( 1 2 ).

Talvolta ancora succede che prima di por mano alla riforma o, dirò meglio, trasformazion di se stesso, l’ingegno allarghi il freno agli affetti e agli appetiti, che negli animi giovani son piú caldi, nei grandi piú tempestosi; e in tal caso la sofistica che precede è tanto maggiore quanto la dialettica sottentrante ha meglio dell’esquisito. Noti sono gli esempi di tal vicenda in Temistocle, Cimone, Vittorio Alfieri ed alcuni altri; ma nel

(1) De la politique et liu commerce des peuples de Pantiquilè, traduzione, t’aris, 1844, t. vii, pp. 327, 328.

(2) Biamonti, Orazioni , Torino, 1831, t. r, pp. 7, 8.