Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/31

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cadde alle mani di un Bozzelli, di un Mazzini, di un Pinelli e di altri simili uomini, si potè conoscere a priori che tutto sarebbe ito a monte; né ad acquistare questa certezza fu necessario attender gli effetti. Tanto ripugnava che educato da tali mani il parto italico avesse bellezza e vita, quanto che dall’industria di un architettore o statuario di dozzina esca un lavoro simile a quelli di Fidia o del Buonarroti.

Non si vuol però credere che la demagogia sia un privilegio dei democratici. Se la sua essenza consiste nel rimuover l’ingegno dal governo della cosa pubblica, egli è chiaro che i conservatori, i municipali, i retrogradi di tutti i colori e di tutti i paesi ne sono piú o meno indnti; pogniamo che presso di loro ella non sia arruffata e lacera e non proceda sempre con furia e tumultuariamente, giacché la natura delle cose non versa nell’abito e nelle apparenze. Non sono forse demagogici i governi di Pictroborgo e di Vienna, di Roma e Napoli, che superano di cattivitá e di ferocia i popoli scomunati? Non sono tali i croati e i cosacchi, gareggianti cogli unni e coi vandali, che furono i demagoghi dell’altro millenio? E che direm dei gesuiti e dei loro clienti? La convenienza della demagogia col regresso in nessun lato è meglio cospicua. Oggi fiorisce una folla di politici e di teologi miterini, che s’ingegnano di rimettere in onore le anticaglie piú brutte e rancide, delle quali uno o due secoli addietro anco gl’idioti e i fanatici si vergognavano ( J ). Come mai questa genia potrebbe aver seggio e uditorio, se il genio piú volgare non fosse penetrato eziandio nel santuario? Il cattolicismo ha quest’obbligo alla Compagnia, la quale, odiando per natura il pensiero’-’, detesta l’ingegno, e quindi vuole che tutto

(1) Acciocché la sentenza non paia avventata, ecco un saggio dell ’ L’nivers, diario gesuitico di Parigi; «Pony moi , re que jc regrette, je l’avoue frane hement, c’est qu’on n’ait pas brúlè Jean Huss plus tòt, et qu’on n’ait pas également brulé Luther: c’est qu’il ne se soli pas trouvè quelque prince assez pieux et assez politique pour mouvoir une croisade contee les protestanti» (/„’ univers, citato dal .Val tonai, 27 aoút 1S51). L’autore di queste parole è Luigi Veuillot, che sollecitò piú volte il 1 istauro della santa inquisizione e che, dopo lette le epistole del signor (Uadstone, chiamò il re di Napoli «modello dei principi».

(2) Gesuita moderno, t. IV, pp. 255, 259.