Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/365

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tarditá dei veneziani, resisteva pertinacemente a queste molestie, non potendo né anche la infermitá, che conquassava il corpo, piegare la fortezza dell’animo» (d. «Con tutto che per le fatiche sopportate in tanto accidente e col corpo e coll’animo fosse molto aggravata la sua infermitá, cominciò di nuovo a soldare gente e a stimolare i veneziani» (*). «Deliberò di accelerare le cose con la presenza sua, anteponendo l’impeto e l’ardore dell’animo a tutti gli altri rispetti» (3). «Giunto nel campo, alloggiò in una casetta di un villano, sottoposta ai colpi delle artiglierie degl’ inimici... Quivi affaticandosi ed esercitando non meno il corpo che la mente e che l’ imperio, cavalcava quasi continuamente ora qua ora lá per il campo, sollecitando che si desse perfezione al piantare delle artiglierie» (4). «Stette alla Concordia pochi giorni, riconducendolo all’esercito la medesima impazienza ed ardore, il quale non raffreddò punto nel cammino la neve grossissima che tuttavia cadeva dal cielo, né i freddi cosi smisurati che appena i soldati potevano tollerargli; ed alloggiato in una chiesetta propinqua alle sue artiglierie e piú vicina alle mura che non era l’alloggiamento primo, né gli satisfacendo cosa alcuna di quelle che si erano fatte e che si facevano, con impetuosissime parole si lamentava di tutti i capitani... Né procedendo con minore impeto per l’esercito, ora questi sgridando, ora quegli altri confortando, e facendo con le parole e con i fatti l’ufficio del capitano, prometteva», ecc. (5). «Sottoponendosi come capitano di eserciti alle fatiche ed ai pericoli..., procedevano, per la sollecitudine estrema, per le querele, per le promesse, per le minacce sue, le cose con maggiore celeritá che altrimenti non avrebbero fatto» ( 6 ). «Non perdonava a cosa alcuna per ottenere la vittoria; acceso in maggior furore, perché da un colpo di cannone tirato da quegli di dentro erano stati ammazzati nella cucina sua due uomini; per il quale pericolo partitosi di quello alloggiamento e dipoi, perché non poteva temperare se medesimo, il di seguente ritornatovi», ecc. (7). «Non potendo temperare il furore» ( 8 ). «Rendendolo piú duro quel che pareva verisimile lo dovesse mollificare, e perciò essendo ancora a Rimini oppressato dalla podagra e in mezzo di tante angustie, proponeva piuttosto

(1) Guicciardini, Storia, ix, 3.

(2) Ibid.

(3) Ibid., ix, 4.

(4) Ibid.

(5) Guicciardini, Storia, ix, 4.

(6) Ibid.

(7) Ibid.

(8) Ibid., ix, 5.