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Pagina:Giorgio G F Hegel - La fenomenologia dello spirito, 1863.djvu/12

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II
bro è la legge del progresso, base della vita dell'umanità, assioma oggigiorno riconosciuto da tutti, tanto da inspirare le risoluzioni de gabinetti al par che l'evoluzione delle vite individue. L'umanità, quasi fanciullo che va divenendo uomo, incomincia dalla percezione del sensibile per passare all'avvertenza del subbietto: da questa ascende alla ragione che impone sue leggi al creato; ragione che disimpacciandosi dalla veste d'individualità si fa spirito, pensiero di un popolo, per fondersi nell'unità suprema del sapere assoluto, che è Idea e scienza. In tal cammino dell'Idea che si fa spirito, ragione, coscienza subbiettiva e percezione, la coscienza che è insieme tutto questo, prende tante diverse fisonomie per quanti sono i suoi stadii: ed in ciascuno stadio assume tanti aspetti per quanti sono i passi in esso racchiusi; di tal che, quando semplice coscienza, è dessa percezion sensibile, indi osservazione, e infine intelletto; quando coscienza personale, è dipendente, indipendente, ed infine libera; quando ragione si pone come obbietta, come subbietto, e da ultimo come individualità che sa esser essa tulle cose; quando spirito, si fa costume, moralità e religione, che (e notale bene questo) è il concetto stesso della funzione umana personificala in un Dio: ed è fa d'uopo trascender tutto ciò perchè la coscienza veli la fisonomia di sapere assoluto od Idea. Di qui la formola: il sapere assoluto è tutto, e fuori di lui non vi ha nulla.
Codesti pensieri che sembrano a prima vista nel loro svolgimento nuovi, strani, deliri anziché pensamenti, si son filtrati all'insaputa nella coscienza dell'Europa civilizzala. Tutt'i progrediti maestri delle filosofiche dottrine sentono bene come l’uomo, sia individuo o società, nelle sue idee al par che ne’ suoi voleri e fatti, passa dalla certezza del sensismo all'evidenza dello psicologismo, all'autonomia del criticismo, alla convinzione dell’ontologismo, al poetico dell’idealismo; donde poi ritorna da capo al sensismo, ma in un modo (come dice lo stesso Hegel) più elevato del primo, descrivendo così nel corso de secoli una indefinita spirale.
Per un istante avea io divisato (analizzando accuratamente ciascun pensiero dall'autore cennato) facilitare la lettura di que-