Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/12

Da Wikisource.
iv

partendo per la guerra, e che abbiamo pubblicati in bel volume.

Dell’ultima delle lettere che si leggono qui, un altro eroe dell’abnegazione patriottica e dell’amore per i fratelli, il cardinale Mercier, ha scritto che se un giorno, com’è sua intenzione, parlerà ai soldati, farà loro la lettura di essa, per insegnar loro «comment on vit et comment on meurt».

Tutte le lettere che la precedono sono una preparazione ad essa, tutte insegnano come si vive, come si ama, come si muore. Tutto il periodo della vita di Giosuè Borsi che precede la sua partecipazione volontaria alla guerra, è una preparazione luminosa alla morte. Prima di partire per il fronte scrisse quotidianamente quelle calde e soavi preghiere dei Colloqui, in uno dei quali afferma: «Dare la mia vita alla patria sarebbe uno dei modi più ambiti di spenderla bene, perciò, se è possibile, Signore, fammi morire sul campo di battaglia». E in qualcuna di queste lettere egli ha il presentimento chiaro che il