Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/13

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suo voto sarà esaudito. «Se sono certo della nostra vittoria... non sono però altrettanto certo che vedrò di quaggiù tutte queste belle cose, anzi il mio presentimento mi dice che, movendo all’assalto, vado incontro alla mia liberazione».

Da quel desiderio, da questo presentimento, dalla nobiltà dell’animo suo, dalla fede sua recente e pura e ardentissima, nasce la indicibile poesia di questi scritti, nasce la gioia, la pietà, l’amore, l’ingenuità, l’abbandono, la chiaroveggenza meravigliosa onde sono tutte animate e ardenti. Analizzarle sarebbe profanazione. Ogni animo puro e ogni cuore sensitivo — ogni animo e cuore d’italiano, naturalmente aperto alla bellezza e alla bontà — troverà nelle Lettere e ne’ Colloqui una delle letture più incitatrici e consolanti in cui mai abbiano saputo fondersi e sublimarsi l’amore attivo e l’amore contemplativo dei quali Dio ha acceso l’animo degli uomini.

Della vita di Giosuè si parlerà diffusamente in capo al volume dei Colloqui: per ora