Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/109

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— 103 — di San Liziero, sul nero pavimento che la copre fece incidere a scarpello da Giovanni Grappia l’cpilafio seguente: ALEXANDER. VICTORIA CVIVS. ANIMA. IN. BENEDICTIONE. SIT ANNO. M.DCV. Finita quest’opera, non ci è noto che altre di molto momento uscissero ancora dalle sue mani. Avvezzo nondimeno da suoi primi anni ad impiegare utilmente il tempo, ora attendeva a un oggetto ora all’altro dell’arte sua, forse troppo poco curando i riguardi dovuti all’età e le raccomandazioni e le preghiere dei parenti e degli amici. La sua salute veniva declinando visibilmente; eppure non c’era caso d’indurlo a smettere lo scarpello c il mazzuolo. Ma verso la primavera del 1G08, assalito da stemperamento o convulsioni di stomaco, si mise a letto, e avvedendosi che il male aggravava, dettò ai 4 di Maggio il suo testamento, al quale aggiunse alcuni giorni dopo un codicillo; e mori il di 27 dello stesso mese di Maggio, nell’età d’anni ollantaquattro. Fu sepolto nella chiesa di San Zaccaria in quel nobile monumento ch’egli stesso si era innalzato tre anni prima. Ornano il deposito, sormontato dalla sua immagine, con sotto il suo stemma (una volpe rampante, color d’oro in campo azzurro, già impresa di suo padre) tre figure simboleggianti la Pittura, la Scultura c l’Architettura; siccome arti, clic avea professate con tanto onore, c alle quali dovette un’amena esistenza. Due di esso, cioè la Pittura c Digitizod by Google