Pagina:Giovanelli - Vita di Alessandro Vittoria, 1858.djvu/66

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— 00 — N il Vittoria come maestro loro, e riputavano molto il giudizio di lui.» E il Ridolfi, nella vita del pittoro Giovanni Contarmi, ci narra che «tanto costui, quanto Pietro Malombra portavano le fatiche loro a vedere ad Alessandro Vittoria, scultore eccellente, acciò ne facesse giudizio: il quale, dimandato un di quel clic gliene paresse, ammirando il colorito di Giovanni, a lui disse che attendesse a dipingere, c al Malombra a copiare.» Il Temanza aggiunge ancora, che «Leonardo Corona, pittore fra i più nobili de’ suoi tempi, consigliava sempre le opere sue con Alessandro, c a lui ricorreva come a maestro, nò poneva mano alla tavolozza, se non dopo averlo consultato. Anzi, dovendo egli dipingere la tavola dell’Annunziata sull’arco in fondo della cappella del Rosario, accanto alla chiesa dei Domenicani dei Santi Giovanni e Paolo, Alessandro gli fece i modelli delle varie ligure, mediante i quali condusse quest’opera a perfezione.» E qui vuole essere ricordato eziandio un casetto occorso fra il detto Corona e Alessandro, che nel tempo stesso serve a informarci del carattere amabilissimo del nostro artefice: ed è che questi, un di clic per qual si fosse affare gli entrò in casa, al vederne la bella tavola di Sant’Onofrio, condotta dal Corona per commissione della Confraternita dei tintori, che poi fu posta al loro altare nella chiesa dei padri Serviti, gli disse, che se l’avesse veduta fuori di quella casa, l’avrebbe creduta opera del Tinlorcllo. Nella quale sentenza, con finissimo accorgimento e molta gentilezza, ci pose a paro il Corona col Tinlorcllo; e cosi, mentre lodollo nobilmente, moDigitized by Google