Pagina:Giovanni Magherini Graziani Masaccio ricordo delle onoranze.djvu/109

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età di venticinque anni 1; e si crede che la casa paterna fosse quella posseduta per metà, nel 1442, dal

    che un certo Simone, detto Mone, Avolo di Masaccio fu dei Signori della Repubblica Fiorentina nel 1340 e 1347, e che Niccolò di lui fratello sedè dei Signori ben sette volte dal 1348 al 1377. Ma l’essere stati i suoi ammessi agli onori della Repubblica non basta a provare che egli fosse fiorentino, poiché possono benissimo aver goduto degli Onori della Città i suoi antenati e nel tempo istesso avere abitato in S. Giovanni, giacché questa terra fino nei suoi principj fu popolata come si è detto di famiglie Fiorentine». Ecco le parole di Leopoldo Del Migliore: «Il padre di Masaccio che fu ser Giovanni di Mone Guidi muore nel 1406.... Il precitato Giovanni pittore detto lo Scheggia fratello di Masaccio marita l’Antonia sua figlia a Guccio di Lionardo Borsi. «Johannes ser Johannis Monis pictor alias detto Scheggia, si legge anche nella Decima del 1469 a 516. Masaccio suo fratello piglia.... moglie e dice anche egli di esser figlio di ser Giovanni di Mone Guidi da Castel San Giovanni. Simone detto Mone suo avolo fu de’ Signori nel 1340 e 1347, e sta nelle Riformagioni. Il quale ebbe Niccolò di Mone Guidi suo fratello che fu speziale, anche egli stato sette volte dal 1348 al 1377. Se la nobiltà s’induce da quanto più (è mancante il foglio), è da credere in quelli che ebbero di sedere in Consiglio di sì eccelsa Repubblica, e se, così è, con ragione più si poteva nobilitare dall’autore (il Vasari) lo spirito di Masaccio che lo traea (?) senza disavantaggio d’ingegno nell’arte dei suoi maggiori già fatti nobili». Cod. Magliab. II, IV, 218, a p. 94-95. Nel Catasto del 1469 (Gonf. Bue, a c. 516) si trova la partita di Giovanni di Ser Giovanni di Mone Guidi pittore, ma non vi è rammentata la figlia Antonia maritata a Guccio di Lionardo Borsi, secondo il Del Migliore; il quale dà anche la notizia del matrimonio di Masaccio senza dire da dove la togliesse; ma, probabilmente, questi dati intorno ai matrimoni sono desunti da qualche spoglio dell’archivio della Gabella dei Contratti, archivio oggi disgraziatamente perduto nella parte più antica e più interessante. (V. Spogli consimili fatti da Carlo Strozzi). Per i parenti prossimi di Tommaso, vedi l’Albero della sua famiglia in fine di questo scritto.

  1. Perché il Milanesi dica Masaccio nato il 21 dicembre, giorno di San Tommaso, non mi è riuscito di rintracciare. Riporto la denunzia pubblicata dal Gaye, Carteggio, T, N. xxxvii, pag. 115, ed in parte riprodotta come autografo del Pittore, il che non è certo, nella Scrittura di Artisti Italiani (sec. xiv-xvii) riprodotta con la fotografia da Carlo Pini e corredata di notizie da Gaetano Milanesi, Firenze, 1869-1877, a c. 14. «Dinanzi a voi Signori uficiali del chatasto di Firenze e chontado