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Alcune ferite profonde, benchè semplici, siccome le punture, producono dolore acuto, pulsante e danno luogo alla formazione di un ascesso. Tutte le ferite contuse, le quali penetrano profondamente, soprattutto allorchè rinchiudono frammenti del corpo ulcerante, sono di cattiva natura e non passano che difficilmente allo stato di piaghe semplici; cagionano quasi sempre febbre locale intensa, intumidimento più o meno doloroso, e sono molto lunghe a guarire.

Le punture profonde determinano tosto un forte dolore, il quale obbliga il cane a tenere la zampa in aria e camminare a tre gambe; l’animale manda alle volte alcune grida e corre vicino al suo padrone, come chiamasse soccorso. Tosto presentisi una qualunque ferita al piede, bisogna coricare l’animale ed esplorare con attenzione la superficie plantare della zampa ammalata, affine riconoscere la natura del male ed estrarre i corpi stranieri, che possono essersi infitti in alcuni punti. Per rendere questa visita possibile ad un tratto ed esatta, è necessario ripulire la parte con acqua, come pure radere i peli all’intorno dei tubercoli plantari; allorchè le ferite danno luogo ad un intumidimento considerabile e che ecita un forte dolore, bisogna far uso dei topici calmanti indicati per le scottature, e si possono aprire collo stromento tagliente gli ascessi giunti a maturità; le piaghe suppuranti non esigono cure particolari fuorchè quando sono accompagnate da intumidimento tenace, che combattesi coi cataplasmi di farina di semi di lino.