Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/128

Da Wikisource.
100 Giro del Mondo

un giorno alla campagna, e con molte lagrime implorò la Divina misericordia, acciò non facesse così miseramente perir tutti. Iddio che non manca mai a’ nostri bisogni, esaudì le giuste preghiere; e per tutto un giorno, e una notte fece piovere nello spazio di tre miglia, quasi celeste manna, quella radice; e in tanta copia, che si alzò tre palmi sul terreno. Raccolta ne fecer pane, di cui volle provare il Re, e molti Grandi della Corte; e così si salvò l’affamata moltitudine. Io non l’avrei mai creduto (e credo che il lettore non ne resterà persuaso alla prima) se non me l’avessero attestato tutti i Religiosi Agostiniani, il P. Elia di Mons Carmelitano Scalzo e Vescovo d’Ispahan, con tutti i Padri del suo Ordine, il Vescovo Armeno di Nakcivan, l’Ambasciador di Polonia, il Padre Rettore de’ Gesuiti, tutti i Francesi, che stavano al servigio del Re, e quanti Signori Persiani ragionaron meco. Ne mandai sin d’allora un pezzetto in Napoli al Consigliero Amato Danio mio amico, acciò lo facesse vedere a’ curiosi.

Il Lunedì 12. ebbe principio il discacciamento, e persecuzione de’ Padri Carmelitani Scalzi di Zulfa; essendovi anda-


to