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110 Giro del Mondo

ove sono picciole camere per gli delinquenti, che vi si ritirano come in luogo di sicurissimo rifugio. Non può il Re negare di udir le lamentanze di costoro, per gli aggravi forse ricevuti da’ Ministri, perche essendo ivi, si riputano ricorsi alla sua clemenza.

In fine di questa strada si truova una porta detta d’Alì, sulla soglia della quale è una pietra rotonda, tenuta da’ Persiani in grandissima venerazione. Al di sopra si vede una gran loggia quadrata, col Cielo superbamente dipinto, e dorato, che vien sostenuto da 20. colonne di legno, ornate nella stessa guisa. All’intorno pendeano varj ritratti d’Europei, con tazze nelle mani, per adulare al genio del Principe. Nel mezzo è un bel fonte, al quale con gran fatica, ed ingegni si fa montar l’acqua. Da tre de’ lati questa loggia è aperta, e nel quarto vi è il Trono del Re; imperciocchè questi suol venirvi a vedere tutte le feste pubbliche, che si fanno nella Piazza. La più dilettevole è quella della freccia; facendo il Re appendere a un’albero una sottocoppa d’oro, e dandola in premio a colui, che correndo a cavallo a briglia sciolta, passato l’albero, si volta indietro, e fa ca-


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