Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/191

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Del Gemelli. 163

60. Smontammo alla porta d’Ala-capì, dove trovammo in fila quattro Tigri, molti Leoni, e quattro Elefanti (due grandi, e due piccioli) coperti di drappi d’oro. Quello ch’era stato presente di Hecbar figlio del G. Mogol (che prima l’avea avuto in dono da Scia Selemon) avea sopra una gran sedia d’argento, come si costuma su simili animali. Entrati poi nella prima e seconda volta, ne fu additata un’arcata, dove bisognava che aspettassimo sino all’ora dell’udienza. Questo luogo era più alto due palmi degli altri solaj, e coperto di buoni tappeti. Nella parte interiore sedeva l’Ambasciadore del Re d’Imanì Arabo (il di cui Reame è vicino alla Mecca) venuto a far che il Persiano movesse guerra all’Imam di Mascati nell’Arabia Felice. Nel lato opposto stavano l’Armeno Ambasciadore del papa, e’l Provinciale de’ Domenicani con un’altro Frate. In un’altra volta a destra stava seduto, alla maniera barbara, l’Ambasciadore del Re degli Usbeki, con la gente del suo seguito. Nel mentre stavamo discorrendo, passò la famiglia di Hecbar al numero di 40. persone vestite delle Calate, o vesti d’oro e seta mandate dal Re, co’ loro turbanti all’India-


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