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ricevono questi complimenti in casa dagli inferiori.

Ciascheduno proccura col corteggio porsi in grazia de’ Grandi, per avere dal Re qualche uficio; spezialmente di portare la Calaat a’ Kan delle Provincie, da’ quali sono sicuri d’avere a ricevere un gran presente. Usa ogni Kan in ricevendo questo dono dal Re incontrar l’Inviato in un giardino sei miglia lontano dalla Città, in compagnia de’ principali Signori, ed Uficiali del paese, al suono di vari strumenti. Nel medesimo istante, che di lontano lo vede, gli fa riverenza, e si pone inginocchione a pregar per la salute del Re. Finito ch’egli ha di orare, l’Inviato gli pone la Calaat, che consiste per lo più in una veste di seta e d’oro, ed alle volte, in segno di maggiore stima, vi si aggiugne la cintola, e’l turbante. Così vestito, ed accompagnato dal popolo vassene alla casa del Re, dove bacia la soglia della porta, e fa qualche altra preghiera; e quindi se ne ritorna in sua casa a fare un magnifico festino a’ principali Signori, per allegrezza dell’onor ricevuto.

Dissimulano i Persiani l’ingiurie, per attendere il tempo di vendicarsi. Sono eglino molto adulatori, ambiziosi di


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