Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/283

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Del Gemelli. 253

gno di particolare osservazione, come fra tante centinaja di figure, in sì grande edificio contenute, non ve ne sia pur una di donna: e in secondo luogo la durezza, e lucidezza del marmo, che senza ricevere alcuna alterazione, stassene come ora lo Scultore avesse compiuto di lavorarlo; e pure qual unico miracolo di natura, sono presso a tre mila anni[Phil. Briet. Annal. to. 3. lib. 5. cap. 3. pag. 292.], che egli è in tale stato, non potendosegli dar minore antichità di quella della Monarchia degli Assirj, o per lo meno de’ Medi; benche alcuni stimino quegli abiti più antichi assai, ma senza niun fondamento[Philip. Ferrar. Lexicon verb. Persepolis.].

Andando un tiro di moschetto in su verso il monte, si truova una facciata di trenta piedi in quadro, tagliata nell’istessa rocca, con figure di marmo bianco incastrate, però di più basso rilievo delle suddette. Vedesi nella parte superiore un Personaggio in piede, con arco in mano, riguardante un’Idolo (che tiene il corpo di uomo, e’ piedi di mostro) portato in trionfo. Da presso gli stà un fuoco, che arde in una conca, e un Mondo scolpito. Sotto si vedono uomini, che col capo, e colle mani alzate sostengono questa macchina; e più in giù varj anima-


li.