Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/59

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Del Gemelli. 31

Begh: e volendo il Re sapere dove dimorava; disse, che in Tauris mangiava quel pane, che gli rimaneva la bontà di Sua Maestà. Soggiunse il Re: quel pazzo di tuo Zio Sultan Begh? Non è altrimente pazzo (repilcò Rustan) ma i nostri nemici l’han tale rappresentato a Vostra Maestà, la quale se si compiacerà di farlo venire in sua presenza, conoscerà quanto sia lontano dal vero quel che ha creduto sin’ora. Bene (diss il Re) fatelo venire. Sire (ripigliò l’altro) l’abbiam chiamato più volte, e giammai non ha voluto partirsi; onde senza un vostro spezial comandamento, nè anche ora verrà. Volontieri io farò, e mandarovvi un figlio d’un Kan a condurlo: disse il Re. Non ha Sire beni (rispose Rustan) per fare un presente ad un’Inviato di Vostra Maestà; e perciò basterà, che se gli mandi il comandamento in iscritto per un corriere. In fatti nel mese di Marzo 1692. si mandarono tre Corrieri con l’ordine Regio; all’arrivo de’ quali trovandosi egli bevendo, vuotò una tazza alla salute del Re, ponendosi la Regia Carta sul capo; e da indi in poi non bevè mai più vino. Giunto che fu in Ispahan si pose nell’Ala-Capì; o Casa di Rifugio,


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