Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/527

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Del Gemelli. 495

festa si dovea fare la notte seguente. Rispose il Mago, che la stessa notte gli arebbe fatto fare un tal viaggio, vedere le lanterne, e ritornare alla Corte, con ogni piacere, senza esporsi ad alcun inconveniente. In fatti, comparvero, poco tempo dopo, in aria Carri, e Troni, fatti di nuvole, che sembrava fussero velocemente tirati da’ Cigni: e sopra di essi postisi il Re, e la Regina, con gran novero di dame, e musici del palagio; in un batter di ciglio, giunsero a Yam-cheu, che dalle nubi distese fu coperta tutta intera. Vide il Re le lanterne, e per ricompensare a’ cittadini, il piacere preso nella loro Città, fece fare una sinfonia da’ suoi musici; e quindi ritornossene, in un momento, alla Reggia. Un mese dopo, secondo il costume, venne un corriere da quella Città, con lettere, contenenti ciò che la notte delle lanterne si era quivi veduto.

Dicono in fine, che cinquecento anni addietro vi fu un Re, della famiglia Sum, che avea per costume, ogni anno in tal tempo farsi vedere, per otto notti, familiarmente da tutti i Grandi, e Signori, a porte aperte; facendo loro godere delle vistose lanterne, fuochi d’artificio, e


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