Pagina:Gli antichi statuti municipali di Montevarchi.djvu/19

Da Wikisource.

sino alla piazza del comune, s’intende essere e sia il quartieri di s. Lorenzo. E da detto chiasso del campanile seguitando per la via di marzo a quella di s. Lorenzo fino alla porta fiorentina s’intende essere e sia il quartiere di s. Francesco. E tutti li offici che per l’ avvenire si avranno a fare in detto castello di Montevarchi, di ciascuno d’epsi quartieri s’imborsino e deputino in modo che tanti ne sia d’uno quartieri quanto d’un altro, accio’ ognuno abbi quello gli si conviene e dette parti di sopra e di sotto non si possino ne’ debbino piu’ usare, acciocche’ come Montevarchi e’ uno castello solo, cosi’ sia uno comune benefizio e ben vivere."

Gli statuti del 1528 e del 1593, oltre a confessare questa divisione a quartieri, danno l’elenco degli uomini appartenenti a ciascun quartieri, fra i quali si trovano nomi di molte famiglie tuttora esistenti.

Nello statuto del 1376 vi e’ un capitolo ed e’ il 25 del III libro, relativo alla manutenzione delle strade e vie del comune e alla loro larghezza. (De manutenendo omnes strates et vias communis et quantum ample esse debent). Il manoscritto si tova anche in questo punto in assai cattive condizioni; la lettura di tuto il capitolo è oltremodo difficile e in molti luoghi, spezialmente in fondo, impossibile.

Vi è un elenco di 48 fra strade e vie colla larghezza che debbono avere misurata a braccia, ma di sole 31 ho potuto fare la trascrizione, e di alcune solo in parte, essendo per le rimanenti 17 illeggibile il manoscritto. Ed è un danno, perchè di ogni strada è detto con precisione il luogo di dove si stacca, quelli che percorse e dove va a finire, per cui si possono identificare