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capitolo X - tomo ii. 347

riposo! I pensieri, che l'avevano assalita tumultuosamente ad intervalli nel giorno, tornavano tutti in una volta ad assediare la povera sua mente. Le memorie così recenti, così vive, così atroci di quelle ore, di quel viaggio, di quell’arrivo,1 si affollavano alla sua fantasia;2 l’avrebbero oppressa se fossero state memorie d’un pericolo trascorso: e che dovevano fare,3 nel mezzo del pericolo stesso, nella durata, nella orribile incertezza dell’avvenimento? Qual passato! e qual presente! quel silenzio, quella compagnia, quel luogo: qual notte! e per giungere a quel domani! L’infelice intravedeva ben qualche cosa della orditura spaventosa del laccio, dove era stata tirata; ma rifuggiva dal pensiero di scoprirne più in là. Di quando in quando4 le parole di speranza del Conte la rincoravano: le andava ripetendo fra sé, s'immaginava di essere l’indomani fuori di quell’antro con sua madre; ma un altro avvenire possibile rispingeva questa immaginazione, e a tutta forza veniva a collocarsi nella sua mente.5 Tremava, si faceva animo, sperava, disperava, pregava:6 le forze del corpo finalmente cedettero ad un tale combattimento dell’animo, e Lucia fu presa da una febbre violenta. Le sue idee divennero più vive, più forti, ma più interrotte, più mescolate, più varie, si urtarono più rapidamente; e la confusione, togliendole una parte della coscienza,7 rese sofferibile un’angoscia, che altrimenti ella non avrebbe potuto sofferire, e vivere.8 Nel calore della9 sua preghiera, le parve ad un tratto che la preghiera sarebbe stata più accetta, certamente esaudita, se con la preghiera ella avesse offerto in sacrificio10 quelle che altre volte erano state le sue più liete speranze. L’unica speranza11 di quel momento, quella di uscire da quel pericolo, le parve con questo divenire più fondata, più ferma: aperse gli occhj, li girò con sospetto e con ansietà12 nel barlume di quella stanza; tese l’orecchio e non udì altro che il russare della vecchia; si levò chetamente, stette ginocchioni: e votò alla Vergine di viver

  1. di quell'avvenimento; che non era ancora
  2. A margine, in penna: «. punto fermo ».
  3. mentre il pericolo d
  4. le promesse
  5. L’ambascia e il combattimento di quell'
  6. [il corpo delicato] il corpo non potè più sostenere - A margine, in penna: «. punto fermo ».
  7. [rese tollerabile una angoscia [che le avrebbe] che] fece ch' ella potesse sofferir viva una ambascia
  8. Sic.
  9. febbre una
  10. le sue più car
  11. fu
  12. per [quella] quel