Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/24

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390 gli sposi promessi

ancor più la marcia per la folla di popolo,1 chiusa fra i due muri; il Conte, guardando nella chiesa dalla porta che era spalancata, si trasse il suo2 cappello piumato3 e inchinò la fronte fino sulla chioma della mula: atto che eccitò un mormorio di gioja e di stupore4 nel popolo che5 poteva vederlo, e si propagò6 per tutta la folla,7 ognuno8 raccontandone il motivo ai suoi vicini. Don Abbondio si trasse pure il suo gran cappello senza piume, s’inchinò, sentí i suoi confratelli che cantavano, e provò, forse per la prima volta un sentimento d’invidia in una tale occasione. — Oh quante volte, — diss’egli in cuor suo,9 — queste funzioni mi son parute lunghe come la fame; e non vedevo l’ora d’andarmene in sagrestia a piegare la mia cotta; e adesso10 torrei volentieri di star lí a cantare fino a sera, in quella santa pace;11 e invece bisogna andare ... Ma Dio benedetto! — sclamò egli internamente, come l’uomo che è vivamente penetrato dal sentimento che gli si fa torto, — giacché m’avete ficcato in questo impiccio, almeno almeno, ajutatemi.—

Superata tutta la folla, il corteggio seguí pianamente il suo cammino: ma, siccome la disposizione d’animo dei due personaggi a cavallo era sempre la stessa, anzi i pensieri dell’uno e dell’altro diventavano sempre più intensi a misura che si avvicinava la meta, cosi il cammino si faceva in silenzio, e noi non possiamo riferire che i soliloqui dell’uno e dell’altro.

— Gran cosa,12 (è il soliloquio di Don Abbondio) gran cosa, che a questo mondo vi debbano essere dei13 ribaldi e dei santi, che gli uni e gli altri debbano avere l’argento vivo addosso,14 che quando hanno una ribalderia, o un’opera santa da fare, debbano sempre tirare per forza in ballo gli altri, quelli che vorrebbero attendere ai fatti loro; e che tanto gli uni, quanto gli altri debbano15 venir tra i piedi a me, pover'uomo, che non m’impiccio degli affari altrui, e che non cerco altro che di starmene quieto a casa mia! Quel birbone di Don Rodrigo s’ha da ficcare in capo di sturbare un matrimonio,

  1. che non
  2. Sic.
  3. e si curvò [qua] fino su
  4. in tutti
  5. si trovava
  6. fino
  7. insieme
  8. dicendo
  9. m’è sembrato che queste funzioni fossero troppo lunghe
  10. starei lí volentieri a cantare
  11. Ma
  12. diceva
  13. Variante tristi
  14. che non possano requiare, né lasciar requiare altrui,
  15. capitare