Pagina:Gli sposi promessi IV.djvu/158

Da Wikisource.
748 gli sposi promessi

1 «Rendi grazie a Dio,» riprese il padre, «che tu non abbi a pentirti che d’un pensiero. Ma il pentirsi del fatto... ah! è ben amaro ! E il non pentirsi è orrendo,2 orrendo più che non si possa comprendere in questa vita. Fermo! giuri tu il perdono?»3

4 «Ah! lo giuro,» rispose Fermo5 in tuono solenne.

6 «A chi giuri tu di perdonare?»

«A quell’ uomo...»

«A chi?»

«Sì, padre, a Don Rodrigo.»

«Sì, Fermo, a Don Rodrigo: è un nome che fu posto sul fonte della rigenerazione ad una creatura redenta col Sangue d’un Dio; è un nome che forse è scritto sul libro della vita; perché Dio7 perdona: guai a te, se non fosse!» Dette queste parole, il vecchio stette pensoso un momento,8 tenendo tuttavia la mano di Fermo; poi, abbandonatala, prese la9 sua sporta, ne trasse dal fondo un pezzo di pane arido e scolorato, lo mostrò a Fermo, e disse: «Vedi tu questo pane?10 Lo conservo da quarant'anni; l’ho mendicato nella casa di quello sventurato... l’ho avuto dai suoi, come un pegno di pace, e di perdono. Ah!11 se avessi potuto prenderlo dalle sue mani! Prendi, (e porse il pane a Fermo) conservalo ora tu:12 è il dono ch’io posso lasciarti per mia memoria. E se, come spero, Iddio ti vuol condurre per quella via,13 alla quale pare che Egli ti avesse chiamato, se tu sarai padre, mostra questo pane ai tuoi figli, conta loro la mia trista storia, di’ loro che preghino pel povero capuccino, che morì pentito. Saranno provocati, saranno offesi: di’ loro che perdonino sempre,sempre, tutto, tutto . Tu rimani a vivere in un14 secolo doloroso: i giorni che noi veggiamo sono cattivi; quei che si preparano, saranno peggiori: i figli15 dei provoca-

  1. Ebbene, rispose il padre (lacuna) Ringr
  2. più che non
  3. a quest’uomo
  4. Lo giur
  5. solennement
  6. Proferisci il suo nome, disse il padre
  7. è perdonatore
  8. senza
  9. spo
  10. È il dono ch’io voglio, ch’io posso lasciarti per mia memoria
  11. egli non poteva più
  12. come
  13. che tu avevi intrapresa
  14. [tristo secolo; i tempi | i giorn | son | gli uomini son tristi, e divengon peggiori: e i tempi che si preparano saranno più tristi | peggiori che questi | tristi in cu | che noi veggiamo: | i tempi che si preparano saranno più tristi] i giorni son cattivi
  15. di questi che non veggiamo: i figli