Pagina:Gobetti - La frusta teatrale,Corbaccio, 1923.djvu/126

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ver bisogno di sforzo e di studio, consistendo fa sua originalità nella sua verginità stessa.

Questo modo da esteti di considerare le cose è indice del peggiore oscurantismo, in quanto pensa di interdire agli individui la via che sola li può condurre nel mondo della coscienza. La forza di un popolo non sta solo nella sua cultura, ma sta certo nel valore dei suoi sforzi e della sua costanza. Insomma l’elevazione alla coscienza artistica è una difficoltà di psicologia che non vien certo aiutata da frettolose rappresentazioni all’aperto che possono avere il loro senso e il giusto successo solo in una novità di intenti decorativi e in una vera ampiezza di mezzi meccanici. Di profondo sotto questo desiderio di stupore e di divertimento c’è un vero ritorno al senso etimologico di teatro (non già al suo significato religioso). Torna l’amore per lo spettacolo come tale, indipendentemente da ogni pensiero d’arte, e per questa via il teatro sembra avviarsi ad assorbire nuovamente in sè lo spettacolo di varietà e il cinematografo, perchè solo servendosi di questa collaborazione può raggiungere il suo scopo generico di svago.


Chi vorrà narrare ai Re d’oggi la favola dell’attore e della sua nascita misteriosa?

Prometeo non vi rimase estraneo, se dalla sua benevola sopportazione si deve far derivare la responsabilità di tutti i tentativi storici per una magica e disperata ascesi. Ma l’imitazione del modello del creatore nel fingere nuovi mondi, al di là della fantasia, nella realtà dei cor-