Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/359

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UNA VECCHIA AMICIZIA TRONCATA

come si soffiano il naso tutti i segretari di pretura, con l’aiuto di due dita, cominciò a leggere:


«Dal gentiluomo del circondario di Mirgorod e proprietario rurale Ivan figlio di Ivan Pererepenko, istanza in merito ai punti seguenti:

«1) L’uomo noto a tutti per la sua condotta sacrilega, spinta fino all’abbominio e alla criminalità e sorpassante ogni limite, il gentiluomo Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun, in quest’anno 1810, addí 7 di luglio, mi recò un’offesa sanguinosa, sia riferentesi al mio onore personale, sia parimenti a vilipendio e vergogna del mio grado e del mio casato. Il detto gentiluomo, che per giunta egli stesso è di laida figura, ha un carattere litigioso e riboccante di ogni sorta di bestemmie e sconce parole...»

Qui il lettore si fermò un momento per soffiarsi il naso un’altra volta, e il giudice con compunzione giunse le mani e disse fra sé: «Che penna accorta! Signore Iddio! come scrive quest’uomo!».

Ivan Ivanovic pregò di leggere il seguito, e Taras Tichonovic continuò:

«Il detto gentiluomo Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun, quando io mi recai da lui con amichevoli proposte, mi chiamò pubblicamente


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