Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/367

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UNA VECCHIA AMICIZIA TRONCATA

dio del fazzoletto da naso, cominciò con la sua voce abituale in tal modo:

«Supplica il gentiluomo del circondario di Mirgorod, Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun, in conformità dei punti seguenti:

«1) Nella sua odiosa malizia e velenosa perversità il sedicente gentiluomo Ivan figlio di Ivan Pererepenko, mi fa ogni sorta di villanie, danni e altre azioni maligne da fare inorridire, e nella notte scorsa, dopo la mezzanotte, a guisa di masnadiero e ladro, armato di scuri, e seghe, scalpelli e altri arnesi da falegname, si recò tra le tenebre nel mio recinto e, accostatosi alla stalletta delle oche, di mia assoluta proprietà, con le proprie mani e in modo oltraggioso. la distrusse, mentre da mia parte non avevo dato la minima occasione ad un atto cosí colpevole e brigantesco.

«2) Il suddetto gentiluomo Pererepenko ha in animo un attentato addirittura alla mia vita, e il giorno 7 del mese scorso, serbando nel suo segreto tali suoi propositi, venne da me, e in modo amichevole ed astuto mi chiese un fucile che si trova nella mia camera, e mi propose di darmi in cambio, con quell’avarizia che è sua particolare, parecchi oggetti di nessun valore, come una scrofa bruna e due misure di avena. Ma io, prevedendo fin da allora i suoi delittuo-


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