Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/376

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GOGOL

fattore Ivan Ivanovic, che voi... per parte mia, vi prego di considerare, io non c’entro, ma le vedute del governo, le vedute del governo lo esigono: voi avete violato le regole dell’ordine pubblico!

— Che cosa dite, Pietro Fedorovic? Non capisco niente.

— Di grazia, Ivan Ivanovic! Come non capite niente? Una bestia di vostra proprietà portò via una carta legale molto importante, e voi ancora dite, dopo questo, che non capite niente?

— Quale bestia?

— Parlando con licenza, la scrofa nera di vostra proprietà.

— E io che colpa ci ho? La guardia del tribunale perché tiene la porta aperta?

— Ma, Ivan Ivanovic, una bestia di vostra proprietà; per conseguenza, la colpa è vostra.

— Umilmente vi ringrazio, perché mi pareggiate alla scrofa.

— Eh, via! Codesto io non l’ho detto, Ivan Ivanovic! Com’è vero Dio, non l’ho detto! Vogliate giudicare voi stesso con pura coscienza. Voi, senz’alcun dubbio, sapete che, d’accordo con le vedute del governo, è proibito in città, e tanto piú nelle strade principali delle città,


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