Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/379

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UNA VECCHIA AMICIZIA TRONCATA

cendo, il prefetto cacciò le dita nella tabacchiera che Ivan Ivanovic teneva aperta, e rimestò il tabacco.

Ivan Ivanovic rispose:

— Hm.

— Ma il mio dovere — continuò il prefetto — è di obbedire alle esigenze del governo. Sapete voi, Ivan Ivanovic che chi fa portar via una carta legale nel tribunale va soggetto, come per un altro delitto qualunque, a un giudizio criminale?

— Tanto lo so, che, se volete, posso insegnarlo a voi. Questo si dice parlando di persone; per esempio, se voi aveste sottratto il documento; ma una scrofa... è un animale, una creatura di Dio.

— Tutto sta bene, ma la legge dice: «Il colpevole nella sottrazione...». Vi prego di stare a sentire con piú attenzione: «Il colpevole!». Qui non è indicato né natura, né sesso, né condizione; per conseguenza, anche un animale può essere colpevole. Pensate come vi piace, ma la bestia, prima che sia pronunziata la sentenza penale, dev’essere presentata alla polizia come violatrice dell’ordine.

— No, Pietro Fedorovic — disse con molto sangue freddo Ivan Ivanovic — codesto non sarà!


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