Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1907, I.djvu/639

Da Wikisource.

IL SERVITORE DI DUE PADRONI 581


Brighella. Se metterà, per esempio, qua la soppa, qua el fritto, qua l’alesso e qua el fracandò. (accenna una qualche distribuzione)

Truffaldino. No, no me piase; e in mezzo no ghe mettè gnente?

Brighella. Bisognerave che fessimo cinque piatti.

Truffaldino. Ben, far cinque piatti.

Brighella. In mezzo ghe metteremo una salsa per el lesso.

Truffaldino. No, no savè gnente, caro amigo; la salsa no va ben in mezzo; in mezzo ghe va la minestra.

Brighella. E da una banda metteremo el lesso e da st’altra la salsa...

Truffaldino. Oibò1, no faremo gnente. Voi altri locandieri savì cusinar, ma no savì metter in tola. Ve insegnerò mi. Fe conto che questa sia la tavola. (s’inginocchia con un ginocchio e accenna il pavimento) Osservè come se distribuisse sti cinque piatti; per esempio: qua in mezzo la minestra. (straccia un pezzo della lettera di cambio e figura di mettere per esempio un piatto nel mezzo) Qua da sta parte el lesso. (fa lo stesso, stracciando un altro pezzo di lettera, mettendo il pezzo da un canto) Da st’altra parte el fritto. (fa lo stesso con un altro pezzo di lettera, ponendolo all’incontro dell’altro) Qua la salsa e qua el piatto che no cognosso. (con altri due pezzi della lettera compisce la figura di cinque piatti) Cossa ve par? Cussì anderala ben? (a Brighella)

Brighella. Va ben; ma la salsa l’è troppo lontana dal lesso.

Truffaldino. Adesso vederemo come se pol far a tirarla più da visin.

SCENA XIII.


Beatrice, Pantalone e detti

Beatrice. Che cosa fai ginocchioni? (a Truffaldino)

Truffaldino. Stava qua disegnando la scalcarìa. (s’alza)

Beatrice. Che foglio è quello?

Truffaldino. (Oh diavolo! La lettera che el m’ha dà!) (da sè)


  1. Paper. ecc.: Oibò, oibò.